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Perché i giapponesi lavorano tanto e seriamente?

Perché i giapponesi lavorano da morire?

Avete mai sentito che i giapponesi lavorano così tanto che l’eccesso del lavoro porta i lavoratori a volte alla malattia fisica e psichica o addirittura alla morte. E probabilmente vi siete domandati: “Ma veramente lavorano così?”

NAO, la guida professionale autorizzata in lingua italiana, risponde a queste domande indicando alcuni motivi per i quali i giapponesi lavorano così.

Il contenuto di questo post.

Con questo articolo conoscerete la differenza della definizione della parola “il lavorare” tra la lingua italiana e quella giapponese e la relazione tra i giapponesi e il lavoro.

Allora vi rispondo subito che è vero e succede abbastanza spesso.

Questo fenomeno si chiama il Karo-shi(過労死)in giapponese e la traduzione in italiano sarebbe letteralmente “la morte causata dall’eccesso di lavoro”.

Detto questo allora secondo voi perché i giapponesi lavorano in questo modo?

Perché sono pazzi?

Perché sono stupidi?

Perché sono nati diligenti per il lavoro?

Perché hanno paura di moglie?

Oppure hanno paura di qualcosa altro?

No, no, no, no, no!

Non c’entra niente!

Il motivo principale per il quale i giapponesi lavorano seriamente e così tanto è che il lavorare non è una punizione in Giappone, ma è una cosa sacrosanta nella vita sociale.

Il lavoro è sacrosanto? E’ più importante della famiglia??

Che cosa significa??

Penso che ci siano alcuni motivi importanti per questo.

1. Lavoro è sacrosanto in Giappone dall’antichità.

2. Lavoro non è castigo ma crescita personale.

3. Definizione del lavoro in Giappone è diversa da quella occidentale.

Cerco di spiegarveli meglio qui sotto.

1. Lavoro è sacrosanto in Giappone dall’antichità.

In Giappone il lavorare è considerato la cosa più importante e sacrosanta nella società umana addirittura più della propria famiglia a volte.

Il lavoro non è solo per portare lo stipendio a casa, ma anche per contribuire alla società d’appartenenza e questa contribuzione personale è considerata il tuo dovere come un uomo adulto nella società giapponese.

Per esempio, quando i tuoi amici ti invitano per qualche divertimento se gli dici che c’è da lavorare in quel giorno nessuno ti costringe più perché sanno che il lavoro ha la precedenza assoluta su tutto nella vita.

Quindi una scusa riguardante il lavoro è suprema, e viene accettata quasi obbligatoriamente in qualsiasi situazione.

La caratteristica dei giapponesi è che lavorano con pazienza e fatica come virtù, dicendo: “Non prendo mai neanche un giorno di ferie anche se non sto tanto bene.”, “Vado in ufficio comunque anche se ho la febbre a 40℃.”, e “Mi scuso ad altri dipendenti quando vado via da ufficio all’orario di chiusura in punto o prima di loro.”. Ci credete?

2. Lavoro non è castigo ma crescita personale.

Nella società giapponese si pensa che attraverso il lavoro una persona cresca sempre di più.

Quindi un adulto che non lavora viene considerato come un uomo che ha smesso di crescere.

Cioè sarebbe un uomo che ha smesso di vivere.

Allora i miei amici italiani probabilmente mi diranno così.

“Beh, se lui riuscisse a vivere in qualche modo senza lavorare sarebbe meglio per lui, vero?”

Purtroppo non funzionava così qui in Giappone fino a poco tempo fa, probabilmente fino a 20, 30 anni fa.

Perché effettivamente vivere senza lavorare nella società giapponese era impossibile perché comunque sia alla fine del mese ti arrivano delle bollette da pagare e se non le paghi ti staccano subito i servizi relativi cacciando via dall’appartamento pure dopo tre mensilità arretrate d’affitto.

Per pagare questo affitto e varie bollette mensili che non sono poche ovviamente devi guadagnare in continuazione mese per mese.

Qui se prendi la metropolitana o l’autobus per 3 minuti spendi subito 2 euro per l’andata e altri 2 euro per il ritorno.

Un piccolissimo appartamento da 20-30 ㎡ potrebbe costare anche 1000-1800 euro al mese ed una stanza senza bagno e servizi cioè un buco costerà al minimo 300-350 euro a Tokyo dove si guadagna solo 8-9 euro all’ora con il lavoro part-time che trovi se sei fortunato da tanti punti di vista.

C’è da lavorare assolutamente sempre.

In Giappone rimanere disoccupato per 15 anni è impossibile, anzi neanche per 3 mesi.

Anche per questo il tasso di disoccupazione in Giappone è sempre basso.

Cambiamento della società giapponese

A proposito perché ho detto “non funzionava” prima?

Perché adesso per dire la verità non è impossibile vivere senza “lavorare” grazie alla “rendita” ottenuta attraverso le tecnologie finanziarie relative agli investimenti via internet.

Ma tranne questi uomini miliardari fortunati che sono riusciti a fare cosiddetto “FIRE” all’età giovane comunque il lavorare rimane ancora una cosa obbligatoria e sacrosanta per tutti nella società giapponese.

3. Definizione del lavoro in Giappone è diversa da quella occidentale.

Definizione del lavoro in Giappone

In Giappone la definizione del concetto del lavoro non deriva né influenzata dal concetto catto-cristiano che si legge nella Genesi del Vecchio Testamento perché il Giappone non è mai stato una nazione cristiana.

Quindi il lavorare non è una punizione né un castigo dato da Dio in Giappone.

Anzi il lavorare è una cosa che dobbiamo fare attivamente, di propria iniziativa, e volentieri.