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Che cos’è l’Imperatore in Giappone?

Buongiorno a tutti.

Sono una guida turistica autorizzata in lingua italiana in Giappone lavoro, anzi più precisamente, almeno lavoravo prima del problema del Covid-19 circa per 200 giorni all’anno.

Prima di iniziare questo lavoro di guida turistica in Giappone ho vissuto in Italia principalmente a Roma per 15 anni lavorando come interprete professionale italiano-giapponese.

Oggi parliamo dell’Imperatore.

Leggendo questo post conoscerete i seguenti punti della storia e cultura giapponese.

Che cos’è l’Imperatore in Giappone?

Che cosa fa nella vita?

In Giappone non c’è mai stato nessun re?

Che cos’è lo Shogun?

L’Imperatore da dove deriva?

Imperatori e Re in Italia

Sappiamo che voi avete avuto degli imperatori nel passato.

Quindi probabilmente vi verranno in mente alcuni nomi famosi degli imperatori romani come Nerone e Caligola ecc. quando sentite questa parola “imperatore”.

So che avete avuto anche dei re nel passato, dai Sette Re di Roma fino al Re Vittorio Emanuele III.

Secondo voi anche in Giappone c’erano dei Re o degli Imperatori nel passato?

Sì, nel passato anche da noi c’erano dei Re e degli Imperatori anche e oggi abbiamo ancora un Imperatore vivente in Giappone.

Conoscete che adesso esiste solo lui come imperatore vivente al mondo.

Si chiama solo “NARUHITO” e lui non ha il cognome.

Perché non ho il cognome?

Perché in Giappone nell’antichità il cognome era qualcosa che poteva dare solo l’Imperatore alle famiglie nobiliari più importanti della Corte.

Quindi lui essendo l’Imperatore è rimasto sempre senza cognome.

Inoltre lui non ha neanche il passaporto anche se ha già viaggiato in tutto il mondo perché il passaporto è solo un documento diplomatico firmato da un semplice ministro degli affari esteri per accertare l’identità del portatore.

Un semplice ministro Pinco Pallino che dice e garantisce che lui è l’Imperatore del Giappone?

Capite che non c’è senso, vero?

Per questo motivo lui non ha il passaporto.

Chi sarebbe questo imperatore?

L’attuale Imperatore del Giappone si chiama Sua Maestà Imperatore “NARUHITO” che è l’unico imperatore vivente al mondo.

Il suo padre era l’Imperatore “HIROHITO”.

La storia degli Imperatori giapponesi.

Penso che l’esistenza dell’Imperatore in Giappone sia spesso un argomento che stimola molto la curiosità dei turisti italiani.

Che cos’è l’Imperatore in Giappone?

Come si sceglie l’Imperatore in Giappone?

E perché lui riesce a mantenere la sua posizione dell’Imperatore anche nel XXI secolo in un paese considerato, in un certo senso, “ultramoderno” come il Giappone?

Avete mai avuto queste domande?

Allora provo a rispondervi brevemente a queste domande.

La dinastia più antica del mondo confermata dal Libro dei primati di Guinness.

L’Imperatore NARUHITO è il 126 mo Imperatore giapponese.

La loro dinastia risale al 660 a.C. nel quale salì sul trono il primo Imperatore “JINMU”.

Quindi la dinastia della famiglia imperiale giapponese ha la storia di circa 2700 anni in fila senza interruzione e di conseguenza è considerata la famiglia nobiliare più antica ed esistente al mondo.

Re e Shogun

Nel paragrafo precedente probabilmente avete capito un po’ degli Imperatori giapponesi.

E adesso passiamo ai Re del Giappone.

Il re viene collocato al di sotto dell’imperatore nella graduazione diplomatica e protocollare.

Avete mai sentito la parola “lo Shogun”? Forse sì.

Lo Shogun.

Questa parola si sente ripetutamente quando si viaggia in Giappone.


Lo Shogun era il Re del Giappone nominato dall’Imperatore.

Lo Shogun è un diminutivo della parola giapponese “Seii-tai-shogun” = ”征夷大将軍”.

“Seii-tai-shogun” = ”征夷大将軍” significa, letteralmente traducendola in italiano, “il Generale Maggiore che scaccia via i barbari del Nord-Est del Giappone”.

Quindi sarebbe il generale militare supremo ossia il re militare della Corte Imperiale giapponese.

Questo titolo ufficiale politico militare di Seii-tai-shogun può essere conferito solo dall’Imperatore del momento ad un nobile samurai della Corte Imperiale.

E questa nomina dava anche la delega dell’Imperatore per la gestione politica del paese a chi la riceveva.

Quindi lo Shogun era di solito di una famiglia nobiliare importante di samurai con la nomina ufficiale, già conferita in precedenza dalla parte degli Imperatori, a una carica pubblica elevata nella Corte Imperiale ed assumeva il ruolo del comandante unico nazionale della classe militare della Corte Imperiale e nello stesso tempo gestiva la politica interna come primo ministro di adesso.

Quindi possedeva tutto il potere che poteva avere un grande re, ma non era mai discendente diretto degli dei come Imperatori giapponesi.

Da quando che esiste questo ruolo in Giappone?

Il primo Seii-tai-shogun nella storia del Giappone è KI no Kosami.

Lui è stato nominato per la prima volta dall’Imperatore nel 788 d.C..

L’ultimo Shogun del Giappone sarebbe TOKUGAWA Yoshinobu che ha fatto finire il mondo dominato dai Samurai nel 1867.

Praticamente lui ha restituito la nomina di essere lo Shogun all’Imperatore in quell’anno e successivamente parte la Restaurazione di Meiji guidata direttamente dall’Imperatore Meiji.

La Restaurazione di Meiji sarebbe la modernizzazione e l’occidentalizzazione della nazione per contrastare la pressione militare imminente dei paesi europei che all’epoca già dominavano molti paesi asiatici come colonia loro.

Quindi nell’arco di 1079 anni, più precisamente dal 788 fino al 1867, ci sono stati addirittura 48 Seii-tai-shogun.

Vediamo velocemente chi dominava effettivamente il paese in ogni periodo.

Anno Famiglia di dominio e fatti storici

645 La Riforma Taika in cui i giapponesi hanno iniziato a chiamare il paese come “Nippon” e l’Imperatore come “Tennō”.

701 È stato iniziato l’ordinamento statale giapponese basato sui codici Ritsu-Ryo (dalla metà del VII secolo al X secolo).

I primi codici giapponesi Ritsu e Ryo di origine cinese indicanti rispettivamente divieti e norme, corrispondenti agli odierni codici penale e amministrativo-processuale.

I codici Ritsu erano composti dai 6 volumi e quelli Ryo, invece, dai 11 volumi.

712 Il libro di storia giapponese più antico “Il Kojiki” è stato redatto.

858 Dominio della Famiglia FUJIWARA (Durata per 309 anni)

1167 Dominio della Famiglia TAIRA (Durata per 180 anni)

1185 Dominio della Famiglia MINAMOTO (Durata per 34 anni)

1219 Dominio della Famiglia HOJYŌ (Durata per 114 anni)

1333 Dominio dell’Imperatore GODAIGO (Durata solo per 3 anni)

1336 Dominio della Famiglia ASHIKAGA (Durata per 237 anni)

1573 Dominio della Famiglia ODA (Durata per 9 anni)

1582 Dominio della Famiglia TOYOTOMI (Durata per 18 anni)

1600 Dominio della Famiglia TOKUGAWA (Durata per 267 anni)

1867 Inizio della Restaurazione di Meiji senza samurai

Queste famiglie, durante tutto il periodo del loro dominio, hanno avuto quasi sempre gli Shogun nominati dalla parte degli Imperatori del momento come gestore politico militare delegato del paese.

Cioè al di sopra di tutti questi Shogun c’è stato sempre un Imperatore come possessore simbolico del paese e del popolo.

Lo Shogun era effettivamente il Re del Giappone, ma il paese e il popolo non erano mai stati della sua proprietà.


L’Imperatore è il simbolo dello Stato e dell’unità del popolo.

Al giorno di oggi che cosa fa nella vita l’Imperatore giapponese?

Lui esegue solo le funzioni costituzionali attribuiti dal Governo all’Imperatore.

Si dice che l’Imperatore ha circa 710 impegni ufficiali all’anno.

Quindi non è che non fa niente dormendo tutto il giorno nel Palazzo Imperiale.

L’Imperatore non può votare né può lavorare.

L’Imperatore non possiede nessuna proprietà particolare tranne quello che viene stanziato dal parlamento ogni anno.

Perché sono stabiliti così?

Perché la Costituzione del Giappone vigente stabilisce così.

Per verificare quello che dico io vediamo una traduzione ufficiosa della parte iniziale della Costituzione del Giappone, fatta gentilmente dall’Avv. Francesco De Sanzuane.

Così capirete meglio.

Costituzione del Giappone Capitolo I – L’IMPERATORE Articolo 1 L’Imperatore sarà il simbolo dello Stato e dell’unità del popolo, e trae la sua posizione dalla volontà del popolo, nel quale risiede il potere sovrano. Articolo 2 Il Trono Imperiale sarà dinastico e per successione, in conformità con la Legge della Casa Imperiale approvata dal Governo. Articolo 3 La consultazione e l’approvazione dell’Imperatore è materia di Stato, ed il Consiglio dei Ministri ne sarà responsabile. Articolo 4 L’Imperatore emanerà atti solo nelle materie di Stato come indicate dalla presente Costituzione e non avrà nessun potere di governo. L’Imperatore può delegare l’adempimento dei suoi atti nelle materie di Stato come sarà previsto dalla legge. Articolo 5 Quando, in conformità alla Legge della Casa Imperiale, è istituito un Reggente, il Reggente promulgherà i suoi atti nelle materie di stato in nome dell’Imperatore. In questo caso, sarà applicabile il paragrafo uno dell’articolo precedente. Articolo 6 L’Imperatore nominerà il Primo Ministro come indicato dal Governo e il Primo Giudice della Suprema Corte come indicato dal Governo. Articolo 7 L’Imperatore, con il consiglio e l’approvazione del Consiglio dei Ministri, emanerà i seguenti atti nelle materie di stato, in nome del popolo: (1) promulgare gli emendamenti alla costituzione, alle leggi, ai decreti del Consiglio dei Ministri e dei trattati. (2) convocare il Governo. (3) sciogliere la Camera dei deputati. (4) proclamare l’elezione generale dei membri del Governo. (5) autenticare la nomina e la revoca dall’incarico dei Ministri dello Stato e delle altre cariche pubbliche come previsto dalla legge, e autenticare i pieni poteri e le credenziali degli Ambasciatori e dei Ministri. (6) autenticare l’amnistia generale e speciale, la commutazione delle pene, sospensione, e la reintegra dei diritti. (7) assegnare le onorificenze. (8) autenticare gli strumenti di ratifica e gli altri documenti diplomatici come previsto dalla legge. (9) ricevere gli ambasciatori ed i ministri stranieri. (10) presenziare alle cerimonie pubbliche. Articolo 8 Nessuna proprietà potrà essere data, o essere ricevuta, alla (dalla) Casa Imperiale, né potranno essere effettuate donazioni, senza l’autorizzazione del Governo. Fonte di citazione: https://www.filodiritto.com

Allora forse vi vengono questi dubbi. “Perché è il simbolo della nazione e dell’unità del popolo?”

“Perché non lavora?”

“E perché non può votare?”

“Perché il popolo lo deve mantenere?”

La loro risposta è questa.

Perché prima di tutto l’Imperatore non è mai stato considerato un cittadino semplice da quasi 27 secoli e dopo la seconda guerra mondiale la Costituzione ha stabilito che lui è solo il simbolo della nazione e dell’unità del popolo e la sovranità nazionale appartiene solo al popolo.

Allora successivamente vi vengono in mente queste domande. Lo so.

“Perché lui non è mai stato considerato un cittadino semplice addirittura da 27 secoli?”

“Un uomo è uomo. Mica lui ha il sangue blu?”

OK. Adesso entriamo nel nocciolo di questo post.

Differenze tra il Giappone e altri regni

Dividere l’autorevolezza dal potere

Il potere è ciò che ha la persona più potente dell’epoca.

Il potere è posseduto dal presidente, dal re e dal signore feudale ecc..

Chi è al potere può uccidere le persone e fare molti soldi.

Tuttavia, questo “potere” sempre si corrompe in tutto il mondo e in ogni epoca.

Pertanto, i giapponesi misero l’autorevolezza al di sopra del potere politico.

Il significato dell’autorevolezza ossia dell’autorità in questo caso è che ci sono delle persone a cui obbediscono tutti quanti.

Gli antichi giapponesi pensarono di mettere l’Imperatore nella posizione di un “dio” apposta.

Così spiegarono che l’Imperatore “Jimmu”, il primo Imperatore, fu il discendente della quinta generazione della grande divinità del Sole: “Amaterasu” nella Mitologia del Giappone raccontata nel libro di storia più antico del Giappone chiamato “Il Kojiki”.

Per questo, l’Imperatore giapponese, che si chiama in giapponese “Tennō”, si scrive in Kanji “天皇” = l’Imperatore del Cielo.

Nel caso degli Imperatori Romani e Cinesi, invece, si scrive in Kanji, “皇帝”=“Koutei” per differenziare dai “天皇”=“Tennō”.

Poiché Sua Maestà l’Imperatore aveva solo l’autorevolezza e nessun potere, a volte viveva in un luogo scintillante, ma in un altro momento, era costretto a vivere nella residenza diroccata.

Tuttavia, non importava quanto fossero poveri, la gente si prostrò comunque ai loro piedi perché erano discendenti diretti della divinità del Sole dalla notte dei secoli.

Se scrivo così alcuni di voi mi domandano così.

“Ma se l’Imperatore aveva l’assoluta autorevolezza qualcuno non la voleva ottenere uccidendolo?”

E io rispondo così.

Sì, se volevano uccidere l’Imperatore, probabilmente lo potevano uccidere.

Eppure, nessuno ha cercato di uccidere l’Imperatore e diventare l’Imperatore.

Perché anche se uccidi l’Imperatore, finché non sei un discendente di un dio del Sole, non sarai mai un Imperatore giapponese nel vero senso della parola, e quando hai ucciso l’Imperatore, diventi immediatamente il bersaglio della spedizione punitiva dalla parte dell’intera nazione come ribelle contro la Corte e la nazione giapponese.

Cioè uccidere l’Imperatore giapponese significava la tua estinzione immediata.

Pertanto, si può dire che il motivo per cui il Giappone è riuscito a mantenere il suo sistema politico nazionale nella sua lunga storia è che il potere politico e l’autorevolezza sono stati sempre separati.

Da dove deriva questa suddivisione ferrea?

Negoziazione tra il Kami di Takemikazuci e il Kami di Okuninushi

La Mitologia del Giappone narra che un giorno Amaterasu mandò, dal Cielo, il Kami di Takemikazuci a parlare con il Kami di Okuninushi, che era il dio possessore della terra.

Quindi la conversazione fu tra un Kami e un’altro Kami cioè fra due dei.

In quella occasione, il Kami di Takemikazuci esortò il Kami Okuninushi a darlo via dicendo che il paese su questa terra apparteneva al dio di Takamagahara, che sarebbe il mondo degli dei del Cielo, perché originariamente la terra del paese fu creata dagli dei del Cielo molto molto prima del Kami Okunisuhi.

Se volete conoscere meglio la storia mitologica giapponese vi consiglio di leggere il Kojiki che sarebbe il primo e più antico libro della storia del Giappone, redatto nel 712 d.C..

Kojiki di Paolo VILLANI

Le seguenti due antiche parole chiave compaiono nella conversazione.

“Shirasu” e “Ushihaku”

“Shirasu” significava integrarsi con esso conoscendolo.

“Ushihaku” significava possedere esso come proprietario e dominarlo.

Il Kami di Takemikazuci disse al Kami Okuninushi esortando fortemente:

“Questo paese, che adesso pensi di possedere e dominare, non è tuo.

L’esistenza di questa terra era già conosciuta, sin dai tempi antichi, dagli dei del Cielo ed è stata unificata con loro da prima.

Quindi la tua “proprietà” personale è inaccettabile, restituiscilo al Cielo.”

Conclusione

Differenza fondamentale del sistema giapponese

In molti paesi diversi dal Giappone, il re o l’imperatore considera il paese e il suo popolo come proprietà privata, e li domina facendo una vita lussuosa sfruttando il popolo al massimo come schiavo, e alla fine il regno crolla a causa della ribellione del popolo oppresso, e poi un nuovo re si alza con la forza, ripete dei conflitti con le altre forze e inizia di nuovo il possesso del paese e del popolo.

Il potere che non domina il paese

In altre parole, sin dai tempi antichi in Giappone, sia il paese che il popolo sono stati governati dal fatto che gli Imperatori conoscevano l’origine e l’esistenza del paese Giappone e del suo popolo da sempre.

Dominatore che non comanda

Quindi è stato mantenuto e mantengono ancora un concetto che non è possibile per nessuno tranne i discendenti maschili diretti delle divinità del Cielo competere per possedere né il paese né il suo popolo anche se gli Imperatori comunque non comandano mai direttamente né gestiscono il potere politico.

Quello che non è cambiato da sempre

Quindi lo Shogun del passato è cambiato nel primo ministro di oggi, ma l’Imperatore rimane sempre nella sua posizione di autorevolezza suprema del paese senza potere effettivo come avete visto sia nella Costituzione del Giappone che nella storia di ultimi 27 secoli.

Nel mio blog cerco di fornire non solo delle informazioni un po’ meno conosciute per capire meglio il vero Giappone e il volto nascosto del popolo giapponese ma anche dei suggerimenti utili per chi viaggia in Giappone.

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Grazie per la lettura! Buona giornata!



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